La villa Vivaldi Pasqua, il cui primo impianto risale alla fine del ‘700, sorse nei pressi dell’antico convento di San Mauro, nel quartiere di Villanova. Nel 1799, il proprietario, Pietro Vivaldi Zatrillas, marchese di Trivigno Pasqua, dichiara “un giardino per diporto d’estensione uno starello (4000 mq) di terreno, piantato ad agrumi”. In un atto notarile del 1801 il marchese elenca dei lavori nel giardino e nella villa che possiede a Villanova in località Su Lioni. La famiglia Vivaldi Pasqua, di origine genovese, si era trasferita in Sardegna alla fine del 1600 per gestire – tra le altre – la tonnara di Portoscuso e la peschiera Pontis nell’oristanese. La villa fu probabilmente una residenza di villeggiatura e di caccia, e forse ospitò un’attività di tessitura della seta. Acquistata dall’industriale Marino Cao negli anni ’40, insieme all’adiacente villa Calvi (XIX secolo), fu negli anni ’70 oggetto di un accurato restauro da parte della figlia Rosabianca, attuale proprietaria. Il giardino è diviso in una parte bassa, anticamente destinata ad orti, e una pensile, raccordata da una scala a doppia rampa. Nella parte inferiore del giardino si possono ammirare gli archetti pensili della chiesa romanica di san bardilio, demolita nel 1929. Il giardino pensile è incorniciato da una scenografica gloriette e da due quinte murarie, che gli conferiscono l’aspetto di una grande stanza all’aperto. La facciata della villa è in stile tardo settecentesco. Sulla porta di accesso un bassorilievo raffigura un moro in catene che si dibatte tra le onde, riferimento ai possedimenti dei Vivaldi di Portoscuso, e alle lotte contro gli arabi. Lo stemma dei Vivaldi Pasqua è invece collocato al piano nobile. Nella sala interna sono conservate le pitture murarie originarie, a motivi fitomorfi con uccelli. L’antica scuderia, oggi sala banchetti e ricevimenti, ha cinque campate con volte a pseudo vela in mattoni a vista e pilastri in tufo bianco.