[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”2_3″ last=”no” spacing=”yes” center_content=”no” hide_on_mobile=”no” background_color=”” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” background_position=”left top” hover_type=”none” link=”” border_position=”all” border_size=”0px” border_color=”” border_style=”” padding=”” margin_top=”” margin_bottom=”” animation_type=”” animation_direction=”” animation_speed=”0.1″ animation_offset=”” class=”” id=””][fusion_text]In attesa di conoscere quali saranno comuni e le date che comporranno il calendario completo di Monumenti Aperti 2020, sono stati già fissati i due giorni della ventiquattresima edizione cagliaritana. La data stabilita è quella di sabato 9 e domenica 10 maggio, quando, come avviene ininterrottamente dal 1997, l’antico e ricchissimo patrimonio culturale e naturale, materiale e immateriale di Cagliari sarà raccontato da migliaia di volontari, in massima parte studenti delle scuole cittadine e dell’area metropolitana.
Se ancora non si conoscono monumenti e percorsi attraverso i quali racconteremo la città, di sicuro conosciamo i concetti su cui abbiamo basato da qualche anno le nostre riflessioni. Concetti che mai come in questi ultimi anni hanno oltrepassato i confini fisici territoriali, in un felice e fecondo confronto con le realtà culturali europee e perfettamente espressi nella Convenzione di Faro. Il 27 febbraio 2013 l’Italia ha infatti sottoscritto la Convenzione, quadro del Consiglio d’Europa, sul valore del patrimonio culturale per la società, meglio nota come Convenzione di Faro, dal nome della località portoghese in cui il 27 ottobre 2005 si tenne il primo incontro di apertura alla firma dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa e all’adesione dell’Unione Europea e degli Stati non membri. Un documento che allarga l’attenzione dal patrimonio culturale propriamente detto, alle persone, al loro rapporto con l’ambiente circostante e alla loro partecipazione attiva al processo di riconoscimento dei valori culturali, ponendo il patrimonio come risorsa al centro di una visione di sviluppo sostenibile e di promozione della diversità culturale per la costruzione di una società pacifica e democratica.[/fusion_text][/fusion_builder_column][fusion_builder_column type=”1_3″ last=”yes” spacing=”yes” center_content=”no” hide_on_mobile=”no” background_color=”” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” background_position=”left top” hover_type=”none” link=”” border_position=”all” border_size=”0px” border_color=”” border_style=”” padding=”” margin_top=”” margin_bottom=”” animation_type=”” animation_direction=”” animation_speed=”0.1″ animation_offset=”” class=”” id=””][fusion_imageframe lightbox=”no” gallery_id=”” lightbox_image=”” style_type=”none” hover_type=”none” bordercolor=”” bordersize=”0px” borderradius=”0″ stylecolor=”” align=”none” link=”” linktarget=”_self” animation_type=”0″ animation_direction=”down” animation_speed=”0.1″ animation_offset=”” hide_on_mobile=”no” class=”” id=””] [/fusion_imageframe][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]