Berchidda è un paesino di poco meno di 3.000 abitanti, incastonato in un ambiente di pianura, collina e montagna, con un territorio che si estende per 20.188 ettari. Ricca è la flora, tipicamente mediterranea, che la caratterizza. L’economia è costituita principalmente dall’allevamento del bestiame (ovini e bovini) e dall’agricoltura (in particolare vite e olivo) che consentono importanti attività nel settore lattiero-caseario e vitivinicolo, dall’artigianato e dal commercio. Numerose sono le testimonianze storiche risalenti al periodo prenuragico e nuragico: dolmen, menhir e nuraghi. Risalgono invece al periodo medievale i resti del Castello di Monte Acuto, chiamato dagli agitanti “Casteddu“. Anticamente, il paese sorgeva ai piedi del Monte Ruinas, fino a quando, in seguito ad una frana e ad una violenta pestilenza, gli abitanti furono costretti a spostarsi al di là del “Rio Zocculu” e a ricostruirlo dove si trova attualmente. Caratteristica è la Piazza del Popolo, recentemente ristrutturata, che, oltre ad offrire un bellissimo panorama che spazia sul territorio circostante, vedeva affacciarsi, caso unico in Sardegna, tre chiese, una delle quali ormai sconsacrata. Da alcune cronache parrocchiali, risalenti alla fine del ‘700, sappiamo che i berchiddesi erano un popolo molto laborioso, ma poco istruito e, purtroppo, dedito alla violenza e alla vendetta, piaghe che contribuivano fortemente ad alimentare la povertà; ma, fortunatamente, con l’istruzione e la civilizzazione le cose cambiarono, tanto che il paese ha raggiunto, nel corso degli anni, un discreto benessere sia economico che sociale. Numerose sono le chiese campestri presenti nel territorio: Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Andrea e San Michele, situate a est del paese e risalenti, probabilmente, tutte allo stesso periodo, il ‘600, e tutte di costruzione povera e grezza; San Marco, a ovest, è stata invece arricchita (probabilmente essendo vicina al Monte Acuto), con alcuni capitelli, con un prezioso Retablo e con una bellissima e preziosa statua, a grandezza naturale, del Santo; pochissimi sono i ruderi, invece, delle chiese di San Pietro e San Gavino; si hanno inoltre notizia della chiesa di Santa Barbara, che pare sorgesse nei pressi dell’attuale scuola media e che fu demolita per costruire un’abitazione privata. Tra i personaggi che hanno dato lustro al paese vanno ricordati Francesco Alvaro Mannu, il sacerdote Giuliano Fresu. Figura di spicco fu, tra i politici, Giangiorgio Casu, assessore all’agricoltura nella prima Giunta regionale. Sicuramente la figura più illustre è quella del Canonico Pietro Casu. Tra i personaggi di quest’ultimo periodo vanno ricordati Antonio Rossi, stimato poeta e vincitore di numerosi premi in ambito regionale e nazionale, e Paolo Fresu, musicista jazz di fama internazionale, ideatore e direttore artistico del rinomato Festival Time in Jazz.