Olbia ha una lunga storia da raccontare. La città, incorniciata da un suggestivo paesaggio disegnato dai litorali di Capo Ceraso e Golfo Aranci e dall’antistante isola di Tavolara, ha visto l’avvicendarsi sul territorio di popoli e culture diverse con una frequentazione intensa e continua dal Neolitico all’età moderna. La sua è una storia antica, di apertura e contatti, di incontro e scambio, e la città rappresenta oggi, come nel passato, una porta di accesso fondamentale per tutta l’isola. Il Golfo esterno di Olbia, ricco di approdi naturali e di scogli affioranti dai bassi fondali, sembra abbracciare i naviganti in arrivo verso il porto naturale più riparato della Sardegna Settentrionale e, per questo, frequentato fin dall’antichità. Il toponimo greco Olbìa, ossia la felice, rispecchia la meravigliosa posizione del sito, dotato di porto naturale, di una falda d’acqua perenne, bassi fondali e aree paludose, nonché una retrostante piana protetta da colline. Non stupisce quindi l’ininterrotta frequentazione del territorio.
L’economia è in continua espansione grazie allo sviluppo di attività legate al turismo balneare, culturale e naturalistico, ai traffici portuali e aeroportuali in costante aumento, al commercio e ai servizi. Il porto di Olbia è oggi inserito nei principali circuiti crocieristici internazionali e l’aeroporto Costa Smeralda è collegato con le principali città italiane ed estere. Nel 2000 è stato attivato il corso di laurea in “Economia e imprese del turismo” con lo scopo di sviluppare ambizioni e competenze imprenditoriali in grado di cogliere le occasioni offerte dal territorio.
(Letizia Fraschini – archeologa)