Della chiesa di S. Antonio Abate, edificata sul colle omonimo, abitato ininterrottamente dal periodo nuragico, si fa menzione nelle Respuestas del 1777. La facciata è piana, con coronamento a capanna, spezzato in sommità dall’impostazione del campanile a vela a unico fornice. Sul tettuccio del campanile è presente una croce in pietra. In asse con il campanile si trovano il piccolo rosone e il portale d’ingresso, realizzato con pietre squadrate e lavorate e sormontato da un arco di scarico a sesto acuto, che si imposta su capitelli modanati, mentre l’apertura rimane rettangolare. La pianta è a navata unica, con l’area presbiteriale sopraelevata su tre gradini, illuminata dal piccolo rosone e da alcune finestre laterali. All’esterno, sul fianco destro, si segnala una piccola nicchia in rilievo, obliterata e forse destinata a contenere una statuetta. L’edificio, soggetto a un impiego “religioso” limitato alla celebrazione di Sant’Antonio, fu utilizzato come ospedale agli inizi del Novecento, poi quale casa per una famiglia senza tetto durante la Seconda Guerra Mondiale, infine come aula della scuola elementare durante gli anni ‘50.