Nelle Respuestas, un importante questionario inviato nel 1777 dai vescovi sardi a tutte le parrocchie, il parroco di Quartucciu, all’epoca Jorge Ramon Mameli, trasmise una serie di importanti informazioni sullo stato delle chiese del territorio, sull’attività pastorale e sugli edifici e sui loro arredi. Il parroco annotava quattro chiese tra cui quella di S. Isidoro “ en la pispissa de Fruminy “, che godeva di una pensione “in perpetuum” di 120 lire, 19 soldi e 2 denari che arrivavano dal vino, dai frutti, dalla coltivazione della canna e dall’affitto delle terre., amministrati dal sig. Francesco Antonio Tidu. La chiesa si trova nella frazione di S. Isidoro , nella fertile valle tra il rio Corongiu e il rio Piscina nuxedda, sopraelevata rispetto alle case circostanti. L’edificio religioso presenta un semplice prospetto, con portalino centinato, sovrastato da uno stemma marmoreo e termina con un campanile a doppia vela tra due raccordi curvilinei. L’impianto planimetrico è costituito da un’aula rettangolare voltata a botte, con orientamento E-W. Voluta e fatta costruire a sue spese nel 1740 dal sacerdote don Antonio Pisano, per permettere agli agricoltori che stanziavano per molti mesi all’anno nelle campagne di S. Isidoro di seguire le funzioni religiose. Oggi è ancora utilizzata per le funzioni religiose e della sua cura si occupa la comunità religiosa dei Frati Carmelitani scalzi, ogni anno la prima domenica di giugno si festeggia il santo con una solenne processione.