Il cinema Boldini, in origine sede dell’Opera Nazionale Dopolavoro, viene progettato nel 1935 da Carlo Savonuzzi, ingegnere ferrarese, in un linguaggio al confine tra Razionalismo e Futurismo, all’interno del piano di riqualificazione dell’area dell’ex Arcispedale Sant’Anna, voluto dal regime fascista come “polo della formazione”. Nel dopolavoro non solo si proiettano i film di propaganda, ma si organizzano feste da ballo e adunate all’aperto. Inoltre, esso è originariamente collegato all’adiacente Conservatorio musicale e ne condivide alcuni ambienti.
L’edificio è tuttora utilizzato come cinema e, pur essendo contemporaneo è costruito riutilizzando molte strutture preesistenti come quelle seminterrate con soffitti a volta, in cui sono ospitate le cosiddette “grotte” adibite oggi a sede di eventi culturali.