L’architetto del Palazzo delle Poste è Angiolo Mazzoni, eclettico e prolifico progettista di stazioni e uffici postali, capace di usare linguaggi progettuali che vanno dal Liberty al futurismo. Fedelissimo al regime fascista, dopo la sua caduta si trasferisce in Sudamerica e per molti anni viene dimenticato.
A Ferrara, per il disegno del palazzo usa un linguaggio razionalista ma con evidenti influenze locali e classiciste: i prospetti principali, parte in marmo bianco e parte in laterizio, citano spesso il dettaglio del diamante e hanno molti riferimenti rinascimentali.
L’interno è un capolavoro di progettazione integrale: tutto è disegnato e realizzato da laboratori e maestranze locali. Nel salone principale, tutto l’apparato decorativo è dedicato al mito di Fetonte, mentre sotto la loggia su Viale Cavour è presente una scultura di San Giorgio che uccide il drago.