La Villa Romana del litorale di Quartu Sant’Andrea è una delle poche testimonianze di insediamento di età imperiale in contesto non urbano in Sardegna. E’ stata restaurata, consolidata e resa visitabile grazie a una piazzetta che la sovrasta. Sul mare una serie di ambienti fra loro non comunicanti sono disposti su due file parallele, e la presenza di due pozzi cilindrici, ai lati di una sorta di edicola, fanno immaginare l’alternanza di ambienti coperti e scoperti. Il pavimento era composto da laterizi di grandi dimensioni, e frammenti di tegulae hamatae, cioè mattoni usati negli ambienti termali, facevano pensare che l’edificio fosse dotato di un impianto di riscaldamento ad aria calda. Altre strutture, di cui non è rimasta la parte elevata, affioravano a distanza diversa dall’acqua, dove ciottoli e pietrame provenienti dalle demolizioni o dai crolli formavano un fondale poco profondo e omogeneo. Al momento della scoperta non sono stati trovati elementi utili per datare la struttura, oltre alla tecnica muraria: i muri erano costruiti con alternanza regolare tra mattoni e piccoli conci in pietra, una tecnica di costruzione a opera mista usata in Sardegna nel III-IV sec d.C. Oggi si attendono altri studi per datare la Villa con più precisione.