Campi Bisenzio è un comune della città metropolitana di Firenze, in Toscana. Il territorio comunale si sviluppa a livello pianeggiante, ed è attraversato da nord a sud dal fiume Bisenzio.
Anticamente, la località era nota solo come “Campi”: così la cita, ad esempio, Dante Alighieri nella sua Divina Commedia. Il nome forse derivava dalla suddivisione in numerosi campi del territorio. L’attuale denominazione di Campi Bisenzio fu assunta solo nel 1862, con l’aggiunta del nome del fiume che attraversa la città.
Secondo la tradizione, i primi abitanti della cittadina sarebbero stati i Liguri. In epoca romana, avvenne una sistemazione dell’impianto urbanistico secondo il modello del Castrum Romano.
A partire dall’anno 1000, si svilupparono nei pressi del fiume Bisenzio i primi centri abitati. Il fiume Bisenzio costituì per la cittadina la principale fonte di ricchezza. Esso venne impiegato anche per il funzionamento dei primi mulini, pur essendo nel corso della storia anche causa di continue inondazioni che acuirono il fenomeno del paludismo.
Nel corso del secolo VIII, Campi Bisenzio divenne feudo della potente famiglia dei Mazzinghi, i quali dominarono a lungo nella zona e vi costruirono una rocca.
Secondo i dati storici, nel corso del XIII secolo Campi Bisenzio fu il territorio in cui si accese per la prima volta la rivalità tra Guelfi, sostenitori del Papato, e Ghibellini, sostenitori dell’Impero, a seguito di una lite durante una festa locale e di un successivo litigio tra due famiglie appartenenti alle due opposte fazioni.
Campi Bisenzio subì per tutto il secolo le conseguenze delle continue incursioni dei Ghibellini, fino alla distruzione della cittadina nella battaglia di Montaperti del 1260. Le vicende politiche che seguirono alla sconfitta del 1260 indussero la famiglia dei Mazzinghi ad allontanarsi da Campi Bisenzio.
Nel 1295 la famiglia degli Strozzi acquistò gran parte del territorio e successivamente venne sostituita da quella dei Ruccellai.
Nel 1364 Campi Bisenzio subì pesantemente le conseguenze del conflitto in atto tra Firenze e Pisa. La cittadina, devastata dal conflitto, entrò allora a far parte della Repubblica di Firenze, che ne operò la ricostruzione e la fortificazione, mantenendone il controllo sino alla fine del Trecento.
Ormai stabilmente nell’orbita fiorentina, iniziò per Campi Bisenzio un periodo di fioritura economica già a partire dall’epoca di Cosimo I de’ Medici, il quale iniziò le prime opere di bonifica del territorio e la sistemazione della viabilità.
Sotto la dominazione medicea, vennero riprese le attività agricole e si sviluppò anche una prima forma di artigianato con la lavorazione della paglia e della lana.
Nel corso del Seicento, il territorio subì diverse inondazioni dovute alle piene del fiume Bisenzio, che furono causa delle successive epidemie malariche e pertanto dell’inizio di un periodo di declino economico e demografico che si arrestò solo nel Settecento con l’avvento al potere della famiglia dei Lorena, che pose in essere numerose opere di bonifica del territorio.
Nel 1744, venne costituito il comune di Campi Bisenzio dall’unione con le comunità di Signa e Lecore.
Nei primi anni dell’Ottocento, con l’invasione napoleonica, Campi Bisenzio venne sottomessa alle leggi imperiali e rimase in tale condizione fino al 1814. Successivamente, la cittadina risollevò la propria economia e, nel 1861, anno in cui avvenne la sua annessione al Regno d’Italia ad opera del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, contava già più di novemila abitanti.
Tra i monumenti di maggiore rilievo a Campi Bisenzio segnaliamo la Pieve di Santo Stefano, la Chiesa di Santa Maria, la Chiesa di San Martino, il Palazzo Comunale, il Teatro Dante, la Villa Rucellai, la Villa Montalvo e la Rocca degli Strozzi.
Fonte: Campi Bisenzio – Wikipedia, Campi Bisenzio – Il comune di Campi Bisenzio